Indicazioni e commenti relativi all'esame scritto di Disegno automatico del 29 maggio 2000
Camillo Trevisan

 

I problemi emersi nell'esame scritto del 29 maggio 2000 possono ricondursi a tre diversi temi, equivalenti alle tre ideali sezioni dell'esame.

A) Controllo dello spazio.
L'obiettivo unico di questa sezione è dimostrare la capacità di riconoscere la giacitura, rispetto agli assi cartesiani, della direzione di proiezione e del piano di rappresentazione, corrispondenti alle varie proiezioni di tre versori unitari posti lungo gli assi cartesiani (gli esercizi si riferiscono tutti a proiezioni cilindriche).
Il miglior modo per rispondere a tali domande consiste nell'identificare un oggetto semplice, ma caratterizzato da facce tutte diverse tra loro (come "l'edificio" di esempio di Cartesio), tracciandone anzitutto la relativa proiezione. 
Inoltre, si dovrà poi identificare la posizione del piano di proiezione e della direzione principale di proiezione rispetto agli assi cartesiani (esattamente come illustrato nei grafici posti a destra, sullo schermo di Cartesio), scegliendo opportunamente la proiezione (o le proiezioni) in modo da identificare univocamente la configurazione proiettiva data (assi cartesiani, piano di proiezione, direzione di proiezione).
Infine, è utile definire correttamente il tipo di proiezione: ad esempio, proiezione assonometrica ortogonale isometrica o proiezione ortogonale su XZ da Y negativo; oppure, ancora, proiezione assonometrica obliqua dimetrica (scorciamento in Y pari a 0.5).
Data l'assoluta importanza di questa sezione, essa costituisce oltre un quarto della valutazione complessiva.
Di seguito alcuni esempi di versori unitari proiettati: la prima immagine si riferisce a proiezioni ortogonali, la seconda a proiezioni assonometriche ortogonali isometriche, la terza a proiezioni assonometriche oblique monometriche e dimetriche (C.3 e C.5).

 

B) Controllo del modello.
Scopo di questa sezione dell'esame è dare la possibilità di dimostrare la capacità di "leggere" una rappresentazione, comprendere la geometria del modello e saperla ricostruire per mezzo delle funzioni tipiche della modellazione solida (non necessariamente legate ad AutoCAD).
Ad esempio, riconoscere l'impossibilità che il cilindro in alto a destra possa essere stato sezionato, nella parte superiore, da un piano (la curva di intersezione sarebbe infatti un'ellisse, dunque simmetrica anche rispetto ad un asse orizzontale); oppure che il modello in basso a destra possa essere un cilindro cavo (i due segmenti a terra non sarebbero congruenti con questa ipotesi).

Nell'affrontare questo esercizio, il modo più opportuno di procedere consiste nell'uso intensivo del disegno (in pianta, prospetti, assonometrie; usando vari colori e indicando sempre gli assi proiettati), riducendo al minimo la parte descrittiva, anzi eliminandola quasi del tutto, sostituendola - se necessario - con indicazioni tipiche della geometria classica.
Ad esempio: rotazione di 90° di ABCDEF attorno all'asse HL (regola della mano destra), oppure: estrusione di ABCD lungo EF.
Il risultato finale dovrebbe dunque consistere in una serie coordinata (e ordinata) di grafici, collegati tra loro da alcune indicazioni formalizzate.
Poiché i solidi proposti sono illustrati mediante un'unica proiezione (in assonometria ortogonale isometrica), essi potranno spesso essere interpretati in vari modi: la scelta dell'interpretazione costituisce una parte significativa e importante dell'esercizio e, pertanto, dovrebbe essere argomentata graficamente e/o con brevissime frasi di commento.
Questa sezione contribuisce per circa un terzo alla valutazione finale complessiva.

C) Teoria.
L'ultima sezione dell'esame scritto contiene una decina di domande che riguardano i vari temi del corso.
Il miglior modo di procedere, anche in questo caso, prevede l'uso intensivo di grafici (velocemente tracciati a mano libera, meglio se a colori) corredati da brevi ma significative "didascalie"; oppure identificando i punti essenziali del tema proposto fornendo per ciascuno di essi una brevissima descrizione.
La scelta dei punti è, evidentemente, molto significativa, più ancora della completezza delle risposte.
In altre parole, l'assoluta priorità deve essere data all'inquadramento generale - ma non generico - del problema: se quest'ultimo non fosse del tutto chiaro, è conveniente non rispondere affatto alla domanda, concentrando gli sforzi su altre parti dello scritto.
Ad esempio, alla domanda: Indicare e commentare brevemente le principali differenze e affinità tra CAD e disegno ‘tradizionale’, una risposta sintetica, non esaustiva ma indicativa, potrebbe essere la seguente:

CAD Disegno "tradizionale"
Procedimento ANALITICO Procedimento ANALOGICO
MODELLO "virtuale" dell'oggetto necessariamente completo RAPPRESENTAZIONE dell'oggetto spesso incompleta e frammentata
Modello tridimensionale Rappresentazione bidimensionale
Scala di costruzione del modello 1:1; scala di rappresentazione libera Scala di costruzione del modello uguale a quella di rappresentazione
Libertà di scelta della modalità di rappresentazione Modalità di rappresentazione fissata a priori
Separazione concettuale tra Modello e Rappresentazione Apparente coincidenza tra Modello e Rappresentazione
Introduzione della "quarta dimensione" (il tempo), con possibilità di esplorazione interattiva del modello Congelamento "istantaneo" della rappresentazione
Vicinanza e assonanza con i procedimenti costruttivi reali (in special modo nella modellazione solida) Rappresentazione ottenuta mediante metodi "astratti" (geometria descrittiva)
Strutturazione del modello attraverso insiemi congruenti di "primitive" grafiche Sostanziale equivalenza di ogni "segno" di uguale spessore e colore
Modello prettamente dinamico (libertà e facilità di modifica) Modello statico (difficoltà di modifica della rappresentazione)
Ridondanza Sinteticità